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Dsèvod

Dsèvod

Anagrafica

    Classificazione: Maschera Storica
    Periodo Storico: 1600
    Regione: Emilia Romagna
    Associazione: Famija Pramzana
    Sito Web: www.maschereitalianeaparma.it

AL DSÈVOD
Parma

STORIA DELLA MASCHERA 

Al Dsèvod è la popolare maschera parmigiana nata nel ’600 e riscoperta dalla Famija Pramzana subito dopo la fondazione del sodalizio avvenuta nel febbraio del 1947. Ha conseguito quindi il merito di aver dato al personaggio la sua funzione e il suo valore, similmente a quanto avvenuto per le consorelle maschere italiane quali Pulcinella, Gianduia, Pantalone, Balanzone e tante altre assai rinomate.

Difficile e misteriosa riesce la ricostruzione storico-anagrafica dello Dsèvod: c’è chi lo vuole popolano del contado ducale approdato nel capoluogo presso una famiglia aristocratica e quindi accreditato presso la Corte parmigiana dei Farnese; c’è chi lo vuole figlio dei borghi urbani, forse ospitato dai monaci di un ordine e comunque particolarmente attivo col sarcasmo e con la comicità in occasione di feste, sagre e rappresentazioni.

La Famija Pramzana assegna periodicamente l’interpretazione della figura del Dsèvod ad un degno esponente particolarmente qualificato (spesso di provenienza teatrale) e che sa muoversi in tutti gli ambienti, anche istituzionali, con critiche e proposte intelligenti, svolte con arguzia e sagacia condite sempre da apprezzata ironia.

DESCRIZIONE DELLA MASCHERA 

Originariamente il costume aveva le seguenti caratteristiche: pantaloni sotto al ginocchio e corpetto a quadrotti a colori bianco e rosso; cappello a tre punte con la piuma come usava in quei tempi e alla cinta uno strofinaccio detto “borass”, a simboleggiare lo status di servo.

Nel 1948, la figura dello Dsèvod, viene riproposta alla cittadinanza. Le cambiano il costume. I quadrettoni bianchi e rossi vengono sostituiti dai colori giallo e blu del Comune di Parma; viene sostituito il “borass” con un fazzoletto di seta, il cappello non è più marrone ma è diventato giallo, le punte sono state attorcigliate in modo di farlo assomigliare all’anolino (piatto tipico di Parma). La piuma è rimasta. E’ stato abbinato al costume un cestino di violette di Parma, in onore di Maria Luigia. La figura del servo viene mantenuta, ma intesa come servo delle autorità cittadine: Sindaco, Vescovo, Prefetto, ecc.

Persona autorizzata ad indossare la Maschera:

Maurizio Trapelli

Maschera riconosciuta da:

Comune Parma – Regione Emilia Romagna 

La maschera oggi..

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Al dsèvod e la solidarietà.
La maschera parmigiana "Al Dsevod" (Maurizio Trapelli), donatore Avis Cariparma, diventa testimonial Avis da Gennaio 2008.

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