ALDRIGHETTO DI CASTELBARCO
Verona
STORIA DELLA MASCHERA
Nipote prediletto del ben più famoso Guglielmo di Castelbarco, a volte soprannominato “il grande”, questo nobile accompagnò lo zio nelle sue imprese militari e diplomatiche in tutto il nord Italia, specialmente nei conflitti che videro la città di Verona opporsi alle rivali Vicenza e Padova. Nominato vicario imperiale a Vicenza, fu membro della missione diplomatica che il Cangrande inviò ad Este insieme a Spinetta Malaspina e a Pietro da Marano. Sposato con Elsbet von Eschenloch/Eschenlohe da cui ebbe 7 figli, e che gli permette di stringere rapporti diplomatici con i conti del Tirolo e indirettamente con gli Asburgo d’Austria. Alla morte dello zio riceve in eredità numerosi possedimenti nella val d’Adige e diventa Primo signore di Lizzana (tra i suoi possedimenti più famosi troviamo Ala, Avio, Castel Beseno e tutta la Val Lagarina). Anche dopo la morte dello zio Aldrighetto continua a rimanere fedele agli scaligeri e ad affiancare Cangrande nelle sue imprese fino alla sua morte nel 1323, tanto che nel 1328 lo stesso nominerà cavalieri tre dei suoi figli dopo l’assedio vittorioso di Padova.
La figura di Aldrighetto ha trovato una prima rappresentazione nel carnevale storico e nelle rievocazioni solo di recente (circa 2016) in quanto egli era un membro minore della corte di Cangrande Della Scala. Solo dopo anni di studio specifico, nel 2014 nasce la “Associazione Culturale La Corte Scaligera” che dà la possibilità di far rivivere questo personaggio ormai inghiottito dalle pieghe della storia, integrandolo con gli altri personaggi della corte dello Scaligero come la mamma di Cangrande, Verde da Salizzole, i fratelli Bartolomeo ed Alboino, le sorelle Costanza e Caterina, nonché gli amici padovani Da Carrara.
Come storicamente sembra che sia avvenuto il Castelbarco segue nelle sue attività lo Scaligero e quindi presenzia come maschera storica nelle manifestazioni di carnevale ma anche e soprattutto in quelle a carattere storico (come banchetti, cortei e rievocazioni).
DESCRIZIONE DELLA MASCHERA
Per il vestito si è deciso di riprendere due tipologie di abbigliamento medievale storicamente accurate: un abito più nobiliare composto da una Camisia bianca con calze marroni e brache anch’esse bianche, Gonnella azzurra con bottoni in metallo e Guarnacca Giallo scuro (Arancione Albicocca), con un cappello a punta in feltro marrone chiaro e una piuma di falco tenuta ferma da una spilla in metallo, accompagnano il vestito, un borsello in cuoio marrone e una cintura in cuoio marrone con borchie in bronzo, un pugnale in acciaio con fodero in cuoio nero infine le scarpe sono degli stivaletti in cuoio marrone senza risvolto e con dei lacci in cuoio sul lato; mentre un altro abito in uso è più marziale e si costituisce da una Camisia bianca con calze marroni e brache anch’esse bianche, sopra a questa un Gambesone imbottito di stoffa verde lungo fino alle ginocchia e una pellegrina in stoffa blu scuro con un lungo cappuccio, in aggiunta gli accessori sono una spada a una mano con fodero nero in cuoio e un borsello marrone in cuoio con una cintura in cuoio marrone borchiata infine le scarpe sono degli stivaletti in cuoio marrone senza risvolto e con dei lacci in cuoio sul lato.
Data la mancanza di raffigurazioni di Aldrighetto non è possibile dare una indicazione fisica precisa ma vista la giovane età e la presenza sui campi di battaglia si può supporre che fosse (nel periodo in cui frequentò la corte di Cangrande) un personaggio atletico e mediamente alto, sulla trentina ma non più vecchio di 50 anni. Dalle fonti si può dedurre che fosse un personaggio leale e serio, onorevole e fedele al proprio signore come anche alla sua unica moglie e madre di tutti i suoi figli.
Persona autorizzata ad indossare la Maschera:
Mantovani Valentino
Maschera riconosciuta da:
Comune Verona