Conosci la maschera

Arlecchino

Arlecchino

Anagrafica

    Classificazione: Maschera Commedia dell'Arte
    Periodo Storico: 1600
    Regione: Lombardia
    Associazione: LA FAMIGLIA SINAGHINA A.P.S.

ARLECCHINO
Bergamo

STORIA DELLA MASCHERA 

La maschera di Arlecchino ha origine dalla contaminazione di due tradizioni: lo Zanni bergamasco da una parte ( il servo), e “personaggi diabolici farseschi della tradizione popolare francese”, dall’altra.
La carriera teatrale di Arlecchino nasce a metà del cinquecento con l’attore di origine bergamasca, noto come Zan Ganassa che porta la commedia dell’arte in Spagna e Francia.
L’origine del personaggio è invece molto più antica, legata com’è alla ritualità agricola: si sa per certo, infatti, che Arlecchino è anche il nome di un demone ctonio, cioè sotterraneo. Già nel XII secolo, Orderico Vitale nella sua storia Ecclesiastica racconta dell’apparizione di una familia Herlechini, un corteo di anime morte guidate da questo demone gigante; un demone ancora più noto con un nome che ricorda da vicino quello di Arlecchino è stato l’Alichino dantesco che appare nell’Inferno come capo.
Quanto alla radice del nome, è di origine germanica Holle Konig (re dell’Inferno), traslato poi in Harlequin, con chiara derivazione infernale. Questa interpretazione infernale del nome è di chiara matrice cristiana.Ma il particolare che accomuna tutti gli Zanni della Commedia dell’Arte è lo spirito villanesco, piuttosto arguto, ma più spesso sciocco, ovvero quello del povero diavolo messo in scena nel primo cinquecento dalla Commedia dell’arte.
Arlecchino è un personaggio diretto discendente di Zanni dal quale eredita la maschera demoniaca e la tunica larga del contadino bergamasco. Ma già sin dalle incisioni della Raccolta Fossard (1580 ca), Arlecchino appare con un vestito molto aderente, quasi una calzamaglia; da questo alcuni deducono che Arlecchino discenda direttamente dai giocolieri di strada che notoriamente avevano il costume attillato.

DESCRIZIONE DELLA MASCHERA 

Arlecchino è forse la maschera più famosa della Commedia dell’Arte.
Secondo la tradizione nasce in un quartiere povero di Bergamo, indossa un bellissimo costume colorato:giacca e pantaloni aderenti, con triangoli rossi, verdi, gialli,azzurri disposti a losanghe, completato da una maschera, ai piedi delle scarpe con un grande fiocco e in testa una cappello decorato con un codino di coniglio.
Ha un carattere vivace: inizialmente era il tipo del servo sciocco, in seguito è diventato più astuto, sempre pronto a trarre in inganna e a fare dispetti.
Ne combina di tutti i colori. Spesso finisce nei guai e la sua preoccupazione principale è la ricerca incessante di cibo: è sempre affamato! Si muove saltellando, fa piroette, inchini e capriole, inciampa e cade. A volte è complice del suo padrone, di solito avido e taccagno, altre volte invece cerca di imbrogliarlo. Si dispera facilmente, ma sa anche consolarsi in fretta.
In mano ha un bastone di legno, il “batocio” che u tempo veniva utilizzato per girare la polenta e per condurre le mandrie al pascolo, che gli serve per darle e prenderle nelle liti in cui si imbatte. E’ una maschera brillante e simpatica, si esprime con una voce stridula e canticchia invece di palare

Arlecchino insieme a Pantalone, Colombina, Zanni e la bella Rosaura fanno capo, come maschere goldoniane della commedia dell’arte, all’Associazione “La famiglia sinaghina A.P.S.”

Persona autorizzata ad indossare la Maschera:

Oscar Arici

Maschera riconosciuta da:

Comune di Villa di Serio (BG)

La maschera oggi..

Arlecchino insieme a Pantalone, Colombina, Zanni e la bella Rosaura

TORNA ALLE SCHEDE INVENTARIO MASCHERE