BRIGHELLA
Comun Nuovo (Bergamo)
STORIA DELLA MASCHERA
Brighella fa parte delle piu’ importanti maschere della Commedia dell’Arte. Nativa di Bergamo e’ interpretata da Stefano Folzi dal 2005. Stefano Folzi fa parte dalla nascita di un gruppo folk di Bergamo nato e fondato dai genitori nel 1971. Nel 2004 Stefano Folzi cambia il nome del gruppo folk in Brighella di Bergamo per valorizzare la famosa maschera bergamasca dimenticata dai bergamaschi.
Quella di Brighella è una storia importante, nei secoli, fin dal 1500, la sua maschera venne acclamata nelle più grandi corti e teatri d’Europa.
Brighella è una maschera popolare bergamasca e della commedia dell’arte, il suo termne deriva da briga, brigare. ,Sempre in mezzo agli intrighi è un mestierante poco onesto e il suo comportamento è quasi sempre poco lecito. La sua mente è agile quanto l’agilità di gambe di Arlecchino. E’ un personaggio arguto, talvolta beffardo e mordace. La sua parlata è un colorito vernacolo bergamasco misto con quello veneto.
E’ molto abile nel cantare, suonare e ballare.
Nato dalla tradizione popolare di Bergamo alta, acquista il titolo nobiliare di Brighella Cavicchio di Val Brembana. Veste una giacchetta con larghi calzoni bianchi, berretto orlato di verde, mantellina bianca, e mezza maschera nera. Il colore bianco sottolinea la capacità di avere carta bianca, cioè fare e disfare a suo piacimento; il colore verde simboleggia il denaro che riesce sempre a rubare usando raggiri indescrivibili.
L’associazione “Brighella e la torre campanaria” di Comun Nuovo prende il nome dalla maschera bergamasca. La sua attività è volta a promuovere un personaggio della tradizione popolare che negli ultimi anni stava per essere dimenticato e confinato ai soli libri di storia.
DESCRIZIONE DELLA MASCHERA
Maschera Brighella colori verde e bianco.
Servo fedele
senza paura
Brighella e’ di Bergamo
de Berghem de sura…
Cosi recita l’inno composto da Stefano Folzi per descrivere la maschera.
Oggi Stefano Folzi e’ considerato l’ultimo Brighella
Persona autorizzata ad indossare la Maschera:
Stefano Folzi