COLOMBINA
Busto Arsizio
STORIA DELLA MASCHERA
Colombina è fra le poche figure femminili di rilievo della Commedia dell’Arte e ha origini veneziane (anche se viene citata già nel 1530 nei testi degli Accademici Intronati di Siena).
La maschera di Colombina si trova già nelle commedie di Plauto, fra le furbe ancelle, ciniche e adulatrici, sempre pronte a suggerire alla padrona malizie e astuzie.
Incarna il carattere della servetta furba, graziosa e vivace, sempre al centro degli intrighi amorosi della sua padrona, Rosaura, che serve con ogni tipo di stratagemma.
È affascinante e molto corteggiata, ma lei resta fedele al suo amato Arlecchino; spesso è portata in scena come sua fidanzata o moglie, tanto che talvolta prende il nome di Arlecchina, assumendone anche il suo costume tipico.
Colombina è spesso oggetto delle attenzioni di Pantalone, il padre di Rosaura austero e severo, che la nostra furba servetta non fatica a raggirare.
DESCRIZIONE DELLA MASCHERA
Il suo costume tradizionale è composto da un corpetto rosso, un’ampia gonna azzurra.
Indossa anche un grembiule con tasche ampie dove nasconde biglietti e lettere d’amore per la sua padrona.
In testa porta una ‘crestina’, fazzoletto tipico delle cameriere, che ferma con un nastro. Raramente indossa una maschera.
Colombina con Arlecchino, Rosaura, Pantalone e Zanni fa parte del gruppo le Maschere Goldoniane.
Persona autorizzata ad indossare la Maschera:
Louise Personemi
Maschera riconosciuta da:
Comune Busto Arsizio