Conosci la maschera
Giopì (Gioppino)
GIOPÌ (GIOPPINO)
Bergamo
STORIA DELLA MASCHERA
Giopì nasce in baracca come burattino all’inizio del 1800 nella provincia di Bergamo. Si collocano la sua nascita e la sua vita in quel di Zanica, paese della provincia bergamasca. Diventa poi rappresentante della città di Bergamo. E’ il classico contadino con “scarpe grosse e cervello fino”. Non ama lavorare perché a lavorare ci si stanca e si suda. Ama invece mangiare e bere soprattutto a sbafo: il suo piatto preferito è la polenta accompagnata soprattutto dal salame e dai cotechini alla griglia, ma qualsiasi companatico va bene, il tutto annaffiato da del buon vino rosso. Sia per il cibo che per il vino non ci sono limiti di quantità. Non sopporta i prepotenti e le prepotenze e quando ne vede una interviene, aiutato dal suo bastone (chiamato “ol sügamà de la pórta”) in difesa del più debole. Per questo ha combattuto contro ogni tipo di “cattivo” , ma anche contro i gendarmi austriaci, che governavano a Bergamo quando lui è nato , se se la prendevano con qualcuno solo per esercitare il potere.
DESCRIZIONE DELLA MASCHERA
Giopì indossa abiti di panno: pantaloni al ginocchio di colore verde con bordure rosse, gilet rosso con bordure verdi, giacca verde con bordure rosse, camicia bianca, calzettoni a righe bianche e rosse, scarponi, cappello nero o verde bordato di rosso simile nella forma al “saturno” dei preti. I colori ricordano quelli della bandiera italiana a causa dell’epoca in cui è nato. Presenta una caratteristica fisica particolare: i gozzi, sono tre e dovuti alla presenza di ipotiroidismo endemico nella zona all’epoca. Lui li definisce i suo ”gioielli” e ne è orgoglioso.
Persona autorizzata ad indossare la Maschera:
Raffele Tintori
Maschera riconosciuta da:
Comune Bergamo – Provincia di Bergamo