L’HOM(E)N(E) CURT(E)
COMUNE DI SAMMICHELE DI BARI
STORIA DELLA MASCHERA
A Sammichele esiste una maschera tradizionale: l’hom(e)n(e) curt(e), di tipica estrazione contadina.
L’uomo corto è una maschera allegorica dalle origini antichissime, tanto quanto sono antichi i famosi festini di Sammichele in occasione dei festeggiamenti del Carnevale.
E’ una maschera simbolo dell’immaginario di un popolo contadino ed è per questo che oggi è sintesi espressiva delle tradizioni e dei valori della città di Sammichele di Bari.
La genialità di questa maschera è da cercarsi nel fatto che con pochi elementi, di uso comune nel mondo contadino (u farnal(e), u sacch(e) e la mazz(e) d(e) la scop(e)), si riesce a creare un personaggio insolito, divertente e che proprio con quella testa così grossa, associata ad un vecchio paio di scarponi, sembra avvalorare l’antico detto relativo al contadino “scarpa grossa e cervello fino”. L’hom(e)n(curte), ancheggiando, balla al ritmo della pizzica.
Esiste anche la versione femminile: “la fem(e)na cort(e)”.
DESCRIZIONE DELLA MASCHERA
Ad un adulto di statura regolare, viene posto sul capo un setaccio, u farnal(e), e quindi un sacco di juta che ricopre la persona sino ai fianchi; sempre ai fianchi viene legato trasversalmente un bastone, la mazz(e) d(e) la scop (e), che funge da braccia e su cui vengono infilate le maniche di una camicia ed una giacca, con dei guanti legati alle estremità del bastone che fungono da mani. L’effetto ottico finale è quello di un contadino di piccola statura e con la testa molto grossa.
L’abbigliamento viene poi completato con una coppola posta sulla testa, uno sgargiante fazzoletto legato al collo e fissati ad un passante dei pantaloni la grossa chiave e la rasol(e), la spatola per liberare i grossi scarponi del fango.
Persona autorizzata ad indossare la Maschera:
Lorenzo Netti
Maschera riconosciuta da:
Comune si SanMichele Bari