MASTRO MOLINAR MOLIN DE LE ASSE
Rione Borgo Trento Verona
STORIA DELLA MASCHERA
Molino delle Asse: Mulino di terra, veniva azionato dalle acque del rio Lorì che sorgeva e sorge tutt’ora nella frazione di Avesa.
Il primo Mastro documentato storicamente fu tale Nicolò da Quinto nel 1408. La struttura lavorava quotidianamente circa 30 quintali di frumento dei dintorni e delle località vicine di Avesa, Quinzano e Quinto di Valpantena; a seguire veniva adibito a frantoio delle olive prodotte nei medesimi territori suindicati e per ultimo, un’ulteriore modifica lo trasformava in segheria: da quì la denominazione. Questo operare ciclico consentiva l’attività per tutti i 12 mesi dell’anno, consentendo agli occupati un supporto economico continuativo con il quale mantenere le famiglie.
Il mulino fu attivo sino al 1945, quando venne soppiantato da moderni apparati che utilizzavano l’energia elettrica; lo stabile venne allora adattato e divenne un centro d’incontro danzante, una balera che donava un attimo di sollievo alla popolazione che tanto aveva sofferto a causa degli eventi bellici.
La massiccia urbanizzazione locale avvenuta nei primi anni 60 del XX secolo ne decretò la definitiva scomparsa.
DESCRIZIONE DELLA MASCHERA
Abbigliamento da giorno di festa della maschera del Mastro Molinar
Cappello ornato con spighe, ampio mantello nero ornato con logo sulla parte del dorso,gilet verde con bordura e catenelle dorate, camicia bianca con pizzo ai polsi, al colletto ed allo sparato, ornato pure di bottoni a perla o colori vari, pantalone di velluto a coste di color marrone fermato sotto le ginocchia da striscia di tessuto orizzontale con asole e bottoni dorati,calzettoni bianchi, scaponi o scarpe in tinta con il pantalone. Una grande pala a forma di sessola con incisioni descrittive impresse in maniera indelebile completa il tutto.
Persona autorizzata ad indossare la Maschera:
GIACOMINO DAL VECCHIO