Conosci la maschera

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Pin Girometta

Pin Girometta

Anagrafica

    Classificazione: Maschera storica
    Periodo storico: 1700
    Regione: Lombardia
    Associazione: Famiglia Bosina

PIN GIROMETTA
Varese

STORIA DELLA MASCHERA 

La maschera nasce nel 1956 ad opera del professor Luigi Talamoni, personaggio eclettico perchè oltre ad essere un professore di tecnica era pittore, scultore, attore, musicista e poeta. Si ispira ad un personaggio vissuto nel ‘700 di professione ambulante. A quel tempo non vi erano i negozi e i supermercati di oggi. Il commercio veniva praticato da questi personaggi che con puntualità settimanale giravano per le nostre campagne nel varesotto visitando le case lombarde. Il nostro personaggio era un ambulante di merceria che vendeva aghi, spilli, bottoni, nastri colorati, fettuccia colorata, tutta merce che serviva alle donne per confezionare e abbellire i vestiti della “festa dell’intera famiglia”. Era un gran scapolone e nelle feste di paese veniva chiamato a fare l’imbonitore/intrattenitore. La sua presenza era molto apprezzata perchè con abilità sapeva intrattenere tutti. Nel mese di maggio per arrotondare le entrate si metteva in cima alla salita del Sacro Monte di Varese, ai piedi del Mosè per vendere a tutti i pellegrini la mitica “Girometta” (fantoccino fatto di acqua e farina, cotto nel forno, addobbato con nastrini colorati, con cappello alla francese terminante con piume di gallina). Chi acquistava questo oggetto, dopo averlo fatto benedire in santuario, se lo portava a casa che veniva protetta da “tucc i stranzèn” – in pratica la casa era protetta dal malocchio

DESCRIZIONE DELLA MASCHERA 

Il costume è composto da calze a righe bianche e rosse per ricordare i colori del gonfalone cittadino. I pantaloni a pinocchietto sono di colore azzurro che sta a significare l’azzurro dei laghi che circondano Varese che è chiamata la provincia dei 7 laghi. La giacca verde è un omaggio ai parchi numerosi della città giardino, come viene definita Varese. Il mantello marrone richiama l’ampia distesa dei boschi che in autunno sono di questo colore e anche per ricordare l’alimento principale dei contadini di allora, che era la castagna. Completa il costume un cappello a larghe tese di colore nero, bordato con una fettuccia di colore rosso ed un paio di scarpe nere con fibbia d’argento.

Persona autorizzata ad indossare la Maschera:

Loris Baraldi

Maschera riconosciuta da:

Comune Varese – Provincia di Varese 

La maschera oggi..

PIN GIROMETTA

 

 

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