RIAVULU ZUPPIDDU
Modica – Ragusa
STORIA DELLA MASCHERA
“I giorni dello Zuppiddu (mercoledì, giovedì o venerdì). Chi è e perché gli venne consacrato un giorno carnevalesco? Era un diavolo zoppo, una maschera bacchica, personaggio realmente esistito? Sappiamo che il giorno dello Zuppiddu era destinato alla distribuzione dei vermicelli o lardaruolu (minestra di legumi con lardo) venivano distribuiti a tutta la poveraglia. Sappiamo delle cavalcate per festeggiare la nascita di Bacco, sappiamo delle cascarde che si ballavano in quel giorno (balli accompagnati dal canto o con pantomime). Essendo la solennità tutta in onore a Bacco, i Satiri ne erano principale parte; e tra i Satiri indubbiamente Sileno”
Zuppiddu: “personifica la filosofia epicurea, e tenta gli uomini con i piaceri dei sensi ma soprattutto con l’ateismo pratico della vita. Ha l’ufficio di pervertire gli uomini tramite la voluttà, l’allegria e la spensieratezza. Con ricco corredo di piaceri e di giovanili follie, pian piano venne scartato dalla risma dei diavoli e formò un essere a parte, metà mitologico, metà reale; conservò corna e coda e l’essenza diabolica. Accomunandosi con i Satiri ne formò quasi il tipo”.
estratti da L'”Antico Carnevale della Contea di Modica” 1887 di Serafino Amabile Guastella
DESCRIZIONE DELLA MASCHERA
Le corna caprine intrecciate a festoni di edera: maschera rossa, che parea riderci in faccia con riso allegro e beffardo (…) con una stampella intagliata bizzarramente a fiaschi, a grappoli d’uva…ed altri emblemi bacchici”.
pantalone di pelo beige con coda annessa, lacci rossi intrecciati su braccia e caviglie.
Persona autorizzata ad indossare la Maschera:
Marzia Ciulla