SANDRONE
Modena
STORIA DELLA MASCHERA
Sandrone rappresenta il contadino del passato, rozzo, ma furbo e scaltro. Sandrone è il capofamiglia, il padrone, il “Rezdòr”, arguta e bonaria figura di campagnolo. È portavoce del popolo più umile e maltrattato, e sempre in cerca di stratagemmi per sbarcare il lunario. Nel 1840 “prende moglie”, compare cioè anche la figura della moglie Pulonia e ben presto la famiglia si completa con il figlio Sgorghìgolo; si è formata la famiglia Pavironica. Il mondo che rappresenta il Sandrone attraverso i suoi discorsi è l’ambiente contadino di un tempo. Sandrone, infatti, è un agricoltore, coadiuvato dal figlio nel lavoro dei campi, e dalla moglie cui sono affidati i lavori domestici.
Esistono 6 figure che rappresentano la Famiglia Pavironica, tre operano nel capoluogo di Modena e tre fuori dalle mura cittadine.
DESCRIZIONE DELLA MASCHERA
Giacca di velluto a coste marrone, pantaloni al ginocchio della stessa stoffa, calze a righe trasversali bianche e rosse, gilet a fiori e robusti scarponi da contadino. Completano la divisa una parrucca con capelli grigi piuttosto lunghi, coperti in parte da una specie di cuffia da notte bianca, terminante con un fiocco. Può essere accompagnato dalla classica vanga per il lavoro dei campi.
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Persona autorizzata ad indossare la Maschera:
Ivan Turci
Maschera riconosciuta da:
Comune Modena – Regione Emilia Romagna