VECCHIA DI LI FUSA
Modica Ragusa
STORIA DELLA MASCHERA
“Nei tre ultimi giorni una delle maschere più comuni in Modica è una vecchia abbrunata con gonnella succinta, con mantellina che le si annoda al collo, con velo che le fluisce dal capo: vecchia mostruosamente maligna, la quale va filando un bioccolo di lana nera, e corre a furia ed è inseguita a furia da centinaia di monelli. Il popolino la battezza per la vecchia dalle fusa, ed io ho accennato altrove come essa sia reliquia simbolica delle Parche, e come la superstizione popolare le attribuisca la potestà di custodire i tesori incantati. Or la maschera simboleggia la prossima morte di Carnevale, e i fanciulli che la inseguono esprimono il tentativo di strapparle la rocca, onde allungare i giorni del Semidio moribondo”.
Estratto da l”Antico Carnevale della Contea di Modica” di Serafino Amabile Guastella, testo antropologico del 1887
DESCRIZIONE DELLA MASCHERA
Maschera di vecchia rugosa con sguardo furbo e ammaliante, naso sporgente e brufolo sul lato sx del volto, colore terra di Siena e oro, divina, velo sul capo e abito lungo e nero con decorazioni dorate, sottana rossa. Ha sempre fuso e fili, la sua casa e il suo altare cerimoniale è una sedia a rotelle (con cesta e grosso gomitolo) modificata per poterle permettere movimenti da danzatrice mancata. Costretta dagli dei ad una sorte terrena e allontanata dalle sorelle si rifugia in Sicilia. Ha origine dall’Antica Grecia molto probabilmente una delle tre Parche, colei che taglia le fila della vita.
Persona autorizzata ad indossare la Maschera:
Cristina Gennaro Selvaggio